MOSTRE 2023
K. HÖDL, R. COLOMBO, M. MALPEZZI
“OPPOSTI”, S. Vazzana – “CASTONES”, E. Zanella
Due donne dalla storia personale e professionale molto differenti si incontrano per la prima volta ad iKonica Art Gallery dando vita ad una bi-personale accattivante.
Da un lato Sonja Vazzana presenta opere che trovano la propria origine nel solco della figurazione che l’artista poi parzialmente “scardina” attraverso interventi con la tecnica del “dripping” volti a conferire dei punti luce ai suoi paesaggi siano essi urbani che extra urbani.
Dall’altro Erica Zanella è un giovane architetto che ha portato a compimento una personalissima ricerca che fonde art e design dando vita ad una linea di sculture contemporanee, le “Castones” che vi invitiamo a scoprire nelle loro diverse forme e per i loro diversi usi.
“CONQUISTARE LA LEGGEREZZA”, M. Di Piazza
Dal 22 novembre al 2 dicembre 2023, iKonica Art Gallery ospita la mostra personale dello scultore Marco Di Piazza dal titolo “Conquistare la leggerezza”.
La mostra, a cura di Francesca Bianucci e Chiara Cinelli, raccoglie una selezione di opere particolarmente rappresentative del percorso artistico dell’autore di origini toscane, formatosi tra San Gimignano e Firenze e che attualmente opera tra l’Italia e la Germania (Bonn), dove risiede dal 2003.
Pietra, acciaio, disegno, tecniche miste…, un viaggio affascinante attraverso le sue tecniche, sempre accomunate dall’immancabile eleganza coniugata con una perizia non comune.
Diverse sue opere sono in permanenza presso collezioni pubbliche in Italia, Germania, Belgio, Repubblica Ceca ed in collezioni private in oltre 20 Paesi nel mondo, USA, Australia, Giappone, Inghilterra; Sud America.
“ARTE MILANO”
“PERMANENZA”
“L’ARTE DEL TERRORE”, Andrea ALBANESE
“V.V.V.”, Piero Campanini
“BIPERSONALE”, Fabrizio MOLINARO – Gabriel Zins
“UNIVERSO CHIMERICO”, Alessia PASTORI
“CONTAMINAZIONI”
“Bipersonale fotografica”, Karin HÖDL – Gianluigi SERRAVALLI
Autori dal percorso personale e professionale molto differente, accomunati solo dallo strumento, la macchina fotografica.
Nel caso di K. Hödl Nikon Coolpix 900 e Sony Alfa 100, mentre per G. Serravalli si tratta di una Lumix GX8.
Karin Hödl si presenta con tre progetti. Il primo astratto, il secondo figurativo e il terzo immaginario.
Nonostante siano tre temi differenti, sia per soggetto che per tecnica, ciò che li lega tra loro è una storia che parte dall’origine, passando dal presente per poi tuffarsi in un immaginario futuro.
Ciò che caratterizza queste opere è il lavoro ultimo dell’artista che presenta alcune di esse con ritocchi manuali usando materiali lucidi e riflettenti su superfici opache, creando così dei sorprendenti effetti visivi.
Gianluigi Serravalli, autore di origini ferraresi, vive e lavora a Milano dal ’55. Attento osservatore della realtà che lo circonda, la indaga col sarcasmo che lo contraddistingue attraverso la sua Lumix diventata per lui una compagna di vita. Sceglie in quest’occasione di presentare una serie di scatti legati ad una specifica dinamica caratterizzata da una ricca serie di rimandi. “Mi fermo a guardare la Luna specchiarsi in una pozzanghera, appare e scompare tra le nuvole che scorrono come in un film di Méliés. Passa un tipo GUARDAINSU che mette un piede nella pozzanghera: lo SPLASH è come un CIAK nella GAG degli attimi sul palcoscenico dell’umanità….”
“Chimerico Aurorale” -Luca MISCIOSCIA
Luca Miscioscia nasce a Milano il 28 Aprile del 1985.
Il processo di sperimentazione artistica inizia nei primi anni 2000 e trova immediata risposta nella pittura, con riferimenti all’art brut e al neo-espressionismo tedesco. Frequenta il corso di pittura ed è laureato in “Comunicazione Didattica dell’Arte” presso l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Nel 2015 entra a far parte del team di una grande bottega artigianale nella zona popolare di Milano, qui non apprende solo le diverse tecniche di intelaiatura ma si dedica anche alla conoscenza dei pigmenti.
Grazie a questa esperienza entra in contatto con diversi artisti della scena contemporanea.
La sua pittura si popola di personaggi disarmonici, androgini, isolati in solitudini condivise.
Le ambientazioni, spazi vuoti o quasi, sono ricerca dell’indefinito, caratterizzate da prospettive impossibili o capovolte per eliminare ogni riferimento a spazio e tempo.
Le sue opere sono state presentate ad importanti fiere d’arte: Grandart, Affordable Art Fair (Milano), Baf (Bergamo Arte Fiera), Arte Genova, Arte Padova, Arte Pavia.
Le sue opere sono presenti in importanti collezioni private in Germania, Cina e Israele.
In Mostra dall’1 al 10 Settembre 2023
Presso Ikonica Art Gallery
A cura di Elisabetta Dolcino
“New York views” – Personale Lucio FORTE
Il progetto ‘New York Views’ nasce nel 2018 con un primo disegno a china rappresentante la Corte Suprema di New York (NY State Supreme Court).
L’immagine fu riprodotta partendo da uno shot frame del film Kramer contro Kramer, una vista dell’edificio, che apre la scena di un’udienza in cui sono coinvolti i protagonisti.
Altre opere ad olio, acquerello e china sono state tratte da altri film, quali The Warriors, Serpico, Motherless Brooklyn, Escape from New York o da fumetti, come la riproduzione ad acquerello di una copertina di The Amazing Spiderman che uscì nel Febbraio 1974.
Qui vediamo l’uomo ragno in acrobazia tra i grattacieli di Manhattan.
In ultimo sono in esposizione alcune viste aeree del 1955 e del 2020, realizzate ad olio ed acquerello.
In questi cityscape aerei di New York, vediamo articolazioni di volumi interconnessi, compenetranti, accatastati gli uni sugli altri, in tutta la loro complessità ed estensione.
Se accantoniamo il concetto di artificiale per un momento, possiamo pensare alla realizzazione delle città come naturale espressione di un essere naturale, l’uomo.
Una conformazione naturale, sulla superficie di un pianeta, caratterizzata da una tale complessità di geometrie euclidee, parallelepipedi, cilindri, cupole, reticoli, maglie ortogonali è forse una delle cose più incredibili che si possa trovare nell’universo.
Lucio Forte 2023
Collettiva INCONTRI / Personale Maria Vaccari “Dipinti & retine animate”, a cura di Giusy Sezana
Milan International Art Fair, organizzazione Flyer Art Gallery
Flyer Art Gallery scegli Milano quale tappa del proprio circuito espositivo per presentare una raccolta di lavori di artisti prevalentemente internazionali offrendo così allo sguardo del pubblico opere che possono essere apprezzate per la prima volta sul territorio.
MOSTRA DI LIUTERIA CONTEMPORANEA, Bruno PEDRONI
Un’occasione speciale presso iKonica Art Gallery.
Lunedì sera inauguriamo una mostra speciale quella del Maestro Liutaio Bruno PEDRONI.
Viole, violini e violoncelli troveranno visibilità nelle sale della galleria accompagnati dalle tele dell’artista MIGDAL che gli stessi soggetti reinterpreta su tela secondo con un’originalità assolutamente sorprendente.
“AULICO MONDANO”, Nicola TINEO
“…Sintesi pittorica formale, dove i soggetti vengono isolati dal contesto, dipinti quasi fuori dal tempo senza uno spazio proprio, cercando di esaltare solo il loro portamento aulico, solenne in uno spazio mondano e frivolo quasi senza peso, che vieni così omesso dalla composizione, per dar spazio ad una sintesi sempre maggiore che porterà l’artista in alcune opere verso un’approssimazione della figura, fino a ridurla a semplice gesto segnico, come rimando ultimo all’oggetto originariamente rappresentato…”
“ARTISTIKAMENTE A MILANO”, Collettiva d’Arte
iKonica Art Gallery ospita una mostra organizzata e curata da Artistikamente, galleria d’arte di Pistoia.
Il progetto consiste nel promuovere alcuni meritevoli artisti affinchè possano avere maggiore visibilità nei circuiti di arte contemporanea.
Il nostro obbiettivo è quello di proporre vari linguaggi artistici e varie tecniche espressive cercando di raccogliere gusti e preferenze dei fruitori, purché la qualità delle opere sia di buon livello.
L’arte qui presente si propone come una raccolta ragionata e un racconto corale di esperienze artistiche della nostra epoca.
Con uno sguardo calato nella contemporaneità, affrontando tematiche varie, in uno scenario artistico sempre più orientato all’uso delle nuove tecnologie, si vuol offrire la capacità dell’arte di dialogare ancora oggi con l’osservatore offrendogli un’esperienza estetica ed emotiva ben distante dal “mordi e fuggi” delle immagini fruite attraverso i social.
Intento del progetto è offrire una riflessione sul ruolo sociale e culturale che l’arte ricopre nel mondo contemporaneo. Questa rassegna si propone di richiamare l’attenzione su valori artistici che dal passato arrivano all’oggi offrendo modelli e interpretazioni validi nel presente.
Ristabilire gli equilibri naturali minacciati o compromessi dall’azione umana è un dovere da assolvere nei confronti del presente e delle generazioni future.
L’arte può fungere da stimolo ad affrontare questa tematica facendo leva sulla sensibilità degli individui, sulle loro corde emotive. Ma può soprattutto porsi come esperienza che arricchisce l’individuo e ne garantisce il benessere interiore in un periodo storico che ci impone di rivedere profondamente il nostro stile di vita. La cultura in genere e L’ARTE in particolare, possono svolgere in questi tempi carichi di incertezze, un ruolo fondamentale, sicuramente può far riflettere, sensibilizzare, curare chi la fa e chi la fruisce.
C’è molto da riflettere e c’è molto da fare, ebbene, ognuno faccia qualcosa di concreto finalmente.
Marta Babbini – Art Director Artistikamente
“MINIPOP”, Massimo Malpezzi by KOKOKID
Massimo Malpezzi, in arte Kokokid, crea PopArt da oltre 15 anni esponendo in diverse location con grande successo grazie alle sue grandi tele popolate da iconici personaggi; dai fumetti ai super eroi, dalle rock star agli attori del cinema.
I grandi formati composti da migliaia di oggetti recuperati ed applicati a formare fantasmagoriche tele coloratissime che contornano i soggetti.
In questa occasione, stante la presenza di alcune opere di formato importante, Malpezzi propone una serie di 15 opere cm 50×50 che seguono per altro il suo percorso. Recupero di elementi da applicare, personaggi iconici, tanto colore.
Buona visione
“ArkiZoic Project XII”, DUILIO FORTE
Nuovo appuntamento con l’Architetto e Designer classe ’67 Duilio Forte che, in questa occasione, trasforma le 3 sale della galleria in 3 ambienti domestici: salotto e sala da pranzo, studio e camera da letto.
Il tutto sarà integrato dalla presenza nei vari ambienti dalle originali sculture, installazioni, quadri ed oggetti di design che il creativo italo svedese.
ArkiZoic Project XII è la dodicesima edizione della serie di mostre personali di Duilio Forte sul tema ArkiZoic.
L’ArkiZoic ERA è un’azione concreta verso il ricongiungimento di Arte e Architettura con la Natura. La prima mostra “ArkiZoic Project I” si è tenuta nel 2016 a Stoccolma presso il museo di Biologia.
“The Whisper of Soul”, P. CAROSIELLO – L. LEPORE
“Immaginario iconografico” – Nicola VIRGILIO
Le opere di Nicola Virgilio sono un omaggio alla gioia di vivere, al tempo e alla dimensione più intima dell’essere, rompono ogni schema con l’idea tradizionale di arte figurativa per suscitare nell’osservatore un “movimento mentale” , un’indagine delle emozioni attraverso i particolari stessi del quadro.
Artista attento e sensibile, appartenente alla corrente artistica Art Object e MashUp, alterna tecniche miste che spaziano dalla pittura ad olio all’acrilico, fino all’inserimento di quarzi brillanti alla luce ed ex voto in argento, simbolo di spiritualità e di ringraziamento alla gioiosità della vita, un accento di positività in un mondo in piena crisi. Un’altra caratteristica dei suoi lavori è il tempo, rimarcato dall’inserimento di immagini di orologi, fermi alla stessa ora, immersi in un tripudio di fiori, omaggio a Stresa.
Chi volesse entrare in contatto con i lavori dell’artista, in questa occasione avrà realmente la possibilità di immergersi nel mondo di “Nik the greek” dal momento che la galleria presenta un robusto corpo di opere. Ingresso libero.
“Uno sguardo al ‘900 attraverso le opere di Leslie MEYER”
Leslie Meyer nasce a Roma nel 1927 ed è pittore attivo a Milano dagli anni 50 del secolo scorso fino al 2020.
Da giovane diventa tecnico della decorazione artistica del vetro: alle vetrerie Fontana produce vetri per luci di grande raffinatezza tecnica ed estetica. Forse da queste premesse deriverà la trasparenza e la luminosità dei quadri che in seguito dipingerà, risolti sempre con lieve materia.
Nel dopoguerra in Accademia di Brera frequenta la scuola di figura tenuta dal pittore Aldo Salvadori: ne deriva il rigore del disegno e l’eleganza nella composizione. Con Salvadori in quegli anni insegnavano famosi artisti come Marino Marini che era già stato collega di Salvadori quando ambedue insegnavano all’Istituto superiore di industrie artistiche in Villa Reale a Monza, prima della guerra.
A metà anni ‘50 Meyer inizia ad esporre presso le gallerie private come tutti gli artisti della sua generazione in un stagione in cui i premi di pittura e le gallerie avevano un ruolo vivacissimo nella promozione culturale. Espone in mostre personali e su invito a rassegne di gruppo come la Biennale di Milano del 1959, la mostra “Arte figurativa italiana” al Palazzo della Permanente in via Turati a Milano nel 1966. Fondamentale è la personale alla Galleria comunale d’arte moderna di Gallarate nel 1990; nel 1999 espone alla Galleria d’arte moderna di Bellinzona.
Tra i testi critici e le recensioni sui giornali dell’epoca spicca il nome di Dino Buzzati sul Corriere della Sera. Meyer si dedica anche all’incisione all’acquaforte producendo cartelle accompagnate da testi di scrittori tra i quali Raffaele Carrieri.
Nel 2003 espone alla rassegna dedicata ad Aldo Salvadori e ai suoi amici pittori: “Quatre générations de peintres”, al Palazzo della Nazioni di Ginevra, visitata da un pubblico internazionale. Accanto a Meyer, Leonardo Cremonini, e Vincenzo Radino, padre del famoso fotografo milanese Francesco Radino.
Nel 2005 espone in personale alla Saletta Reale di Monza invitato dall’Associazione Amici dei Musei di Monza nella serie di mostre intitolata “Il colore trasparente” a cura di Alberto Crespi.
Figure in interni, nudi femminili, nature morte di oggetti, composizioni di fiori, paesaggi, vengono incontro emergendo dall’ombra verso la luce con grande eleganza. Ma intorno al 2000 l’artista rivoluziona il proprio linguaggio abbandonando tele e pennelli. Lavora solo su carta che si fabbrica da sé e utilizza solo pigmenti naturali. I frammenti di carta sono macerati nel colore ad acqua e diventano essi stessi materia pittorica: pressati sul foglio che li ingloba, vengono a volte lasciati in rilievo, a volte appianati.
Se le tonalità preferite dei quadri erano grigi, ocre e bruni, ora il colore irrompe a tutta tavolozza in composizioni sempre più decisamente astratte. Il lavoro è lungo e accuratissimo. I frammenti, come le tessere dei mosaici. Il risultato è sempre di un ordine perfetto e di una freschezza pittorica eccezionale: una stagione fertile e gioiosa.
Opere di Meyer in collezioni museali: la Raccolta Bertarelli al Castello Sforzesco, la Fondazione di Corrente a Milano, l’Archivio del Contemporaneo dell’Accademia Nazionale di San Luca in Roma della quale Meyer era Accademico dal 1995.
“RITRATTI IN PIROGRAFIA” – Carlo PROIETTO
Nato a San Giovanni Rotondo nel maggio del 1976 vive attualmente a Foggia. Nel 2002 consegue il diploma presso l’Accademia di Belle Arti, specializzandosi nel settore della Decorazione. È insegnante di Pirografia e Piroincisione. Da sempre appassionato di quest’ arte, da molti anni organizza corsi di pirografia nelle scuole dove, tale tecnica, suscita un fortissimo interesse tra gli studenti. Per diversi anni lavora come stampatore in una galleria d’arte dove sperimenta i vari sistemi di stampa senza mai trascurare la sua vera passione, la pirografia. Il suo lavoro ha dimostrato che la pirografia può essere paragonata ad una qualsiasi forma d’ arte “contemporanea”.
Questa tecnica, “a fuoco” con la quale incide i suoi disegni non solo si traduce in opere puramente originali ma conferisce anche un altro strato di simbologia e significato a ciascuna immagine.
All’interno della sua arte pirografica Proietto è in grado di creare una mitologia completamente nuova che riflette l’esperienza umana all’interno del contesto industriale altamente urbanizzato che tutti abbiamo imparato a conoscere.
In montaggi simili a scatole vediamo scorci di esseri umani alle prese con i meccanismi del mondo esterno.
Oltre alla presenza in mostre personali in Italia ed all’estero, Carlo G. Proietto ha anche pubblicato 3 libri sulla pirografia.
“MORBIDO COME LA CERA DURO COME L’ACCIAIO” Luciano PERFETTI
Luciano Perfetti, scultore e pittore milanese, classe 1969, professionista da trent’anni.
Ha approcciato l’arte in età giovanile con piglio artigiano ed un gusto figurativo derivatogli dai suoi studi, terminati con la laurea nel 1996 in Lettere Classiche, con una tesi in “Storia dell’arte medievale e moderna”.
Pittore ad olio figurativo in grande formato, esordisce come copista, prediligendo autori italiani e stranieri di età barocca fino alla prima metà del ‘700.
Sviluppa nel corso degli anni un linguaggio artistico iconograficamente ispirato non di rado al fumetto ed al cinema.
Come incisore acquafortista ha lavorato con l’incisore Gioia, vedendo pubblicate alcune sue opere su “Grafica d’arte” e “L’occhio nel segno” sotto gli auspici del professor Paolo Bellini.
Da subito bronzista, si dedica alla ricerca archeologica delle tecniche di fusione, giungendo a convogliare tali esperienze nelle sue prime opere e monumenti, tutti a cera persa con metodo diretto.
Sono sempre di questi anni: il diploma presso la neonata Scuola Orafa Ambrosiana, il lavoro come scalpellino per la Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, l’applicazione delle tecniche metallurgiche di sua competenza nella Cre.art, cooperativa di produzione di propria fondazione, il lavoro per la Fonderia Artistica Battaglia come cesellatore sulle opere di >b>Francesco Messina, per la BGF nella produzione di opere in ferro battuto, per la Rancati di Milano, attrezzistica per le scene, forgiando elmi e spade.
In contatto con Ars Value nella persona di Pierluigi Salvatore, nell’inventare una produzione artistica che si avvicini alle istanze dell’informale (2013-2015), tornando alla tecnica della forgiatura del ferro già praticata negli anni giovanili, sperimenta un procedimento che lo porterà nel 2014 a fondere i primi pezzi in acciaio inox lavorati a cera persa.
Negli anni successivi ottimizza il sistema fino ad ottenerne il brevetto.
Attualmente è impegnato nella ricerca e nello sviluppo figurativo in acciaio inox a cera persa secondo il suo metodo per la produzione di opere in piccolo e grande formato, frutto della contaminazione dell’arte d’ispirazione barocca con il pop contemporaneo.
In mostra vengono presentati 5 lavori. Tra questi uno ha visto terminare la sua lavorazione 1l 16.02.23!
“ARCHEOLOGIAALIENA” – Paolo FIORELLINI
“Nel Luglio del ’69 avevo da poco compiuto i miei 8 anni, era il tempo della TV in bianco e nero, dei ghiaccioli coi coloranti e dello sbarco sulla luna.
Passavano in televisione rari films di fantascienza. Tra questi – Ultimatum alla terra –
Ricordo mi colpì molto quell’essere, il robot, si trovava alle spalle dell’alieno e mi colpì a tal punto che ora gran parte del mio lavoro parla di lui. Io lo chiamo… IDOLO”.
Paolo Fiorellini è artista poliedrico. Spazia tra pittura, scultura, assemblage, performances ed istallazioni con esiti collocabili tra la Transavarguardia e le ricerche oggettuali più recenti.
La su ricerca consiste nel creare disorientamento e nel proporre icone ed archetipi capaci di suggerire concetti e principi morali.
“ARCHEOLOGIAALIENA” presenta un nutrito numero di lavori.
Pezzi unici che abbracciano le varie discipline che Paolo Fiorellini esplora nel suo operare. Un’occasione speciale per poter comprendere in maniera esaustiva il mondo immaginifico dell’artista ligure.
Un range di lavoro con altezza che varia da cm 30 sino ad oltre 2mt.
Buona visione